Mohamed Al Obaidii: dal palcoscenico alla cucina italiana, una storia di passione e autenticità

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Oggi, abbiamo il piacere di intervistare Mohamed Al Obaidii, un nostro ex allievo che ha saputo unire la sua carriera di successo come cantante alla grande passione per la cucina italiana. Mohamed ha deciso di venire in Italia per studiare l’arte della pasta e si è innamorato profondamente della nostra cultura gastronomica. Nonostante le differenze di sapori e spezie del suo paese, Mohamed ha scelto di rispettare e tramandare la cucina italiana nel modo più autentico possibile. Scopriamo insieme la sua straordinaria storia di successo!


Mohamed, sei già famoso nel tuo paese come cantante, cosa ti ha spinto ad avvicinarti alla cucina italiana e perché hai scelto proprio l’arte della pasta?

Grazie per l’opportunità! Nonostante la mia carriera musicale, ho sempre avuto una grande passione per la cucina. Dopo aver frequentato piccoli corsi nel mio paese, ho capito che non mi bastava. La cucina italiana ha sempre esercitato un grande fascino su di me per la sua semplicità e autenticità. La pasta, in particolare, rappresenta un’arte fatta di gesti antichi e ingredienti genuini, qualcosa che volevo imparare a fondo. Così ho deciso di venire in Italia, all’Accademia Italiana Chef, per studiarla seriamente e scoprire i segreti della vostra cucina.

 

Durante il tuo percorso all’Accademia Italiana Chef, cosa ti ha colpito di più della nostra cultura culinaria?

Quello che mi ha colpito di più è stato il rispetto per le materie prime e per la tradizione. Ogni piatto ha una sua storia e un suo equilibrio, e non si tratta solo di cucinare, ma di trasmettere emozioni e cultura. I principi canonici che mi sono stati insegnati, come la valorizzazione dei sapori naturali, l’uso parsimonioso degli ingredienti e l’importanza della tecnica, mi hanno completamente conquistato. Ho imparato che in cucina, meno è davvero più, e che la semplicità è il cuore della cucina italiana.

 

Nel tuo paese d’origine si usano spezie e sapori diversi. Quanto è stato difficile per te adattarti ai sapori più delicati della cucina italiana e quali sfide hai affrontato?

All’inizio è stato un po’ difficile, lo ammetto. Nel mio paese siamo abituati a utilizzare molte spezie e aromi intensi, che danno subito un carattere forte ai piatti. La cucina italiana, invece, è fatta di delicatezza e di equilibrio tra pochi ingredienti. Ho dovuto imparare a lasciare che gli ingredienti parlino da soli, senza coprirli con sapori troppo invasivi. La vera sfida è stata cambiare mentalità, ma è proprio questo che mi ha fatto innamorare della cucina italiana: il rispetto per ogni singolo ingrediente.

 

Hai deciso di cucinare e insegnare la cucina italiana nel tuo paese mantenendola “al naturale”, senza snaturare i piatti. Quanto è importante per te rispettare la tradizione culinaria italiana?

Per me, rispettare la tradizione è fondamentale. Ho capito che snaturare i piatti, magari aggiungendo spezie o tecniche che non appartengono alla cultura italiana, significa perdere l’essenza stessa di questa cucina. La bellezza della cucina italiana è la sua autenticità, e voglio trasmettere questo messaggio anche nel mio paese. Insegnare agli altri come preparare una pasta perfetta o un sugo semplice, ma ricco di sapore, è il modo migliore per onorare ciò che ho imparato. È un segno di rispetto verso la cultura italiana e verso i grandi maestri che mi hanno insegnato.

 

Cosa consigli a chi, come te, desidera avvicinarsi alla cucina italiana e magari intraprendere un percorso come quello che hai fatto all’Accademia Italiana Chef?

Il mio consiglio è di abbandonare ogni preconcetto e di avvicinarsi alla cucina italiana con umiltà e curiosità. La cucina italiana non è complicata, ma richiede dedizione e rispetto per la semplicità. Frequentare un’accademia come l’Accademia Italiana Chef è stato fondamentale per me, perché mi ha dato le basi solide per comprendere che la cucina non è solo una tecnica, ma una filosofia di vita. Chi desidera imparare deve essere disposto a immergersi completamente in questa cultura, senza cercare scorciatoie o compromessi.

Ringraziamo Mohamed per averci dedicato del tempo. Gli facciamo tantissimi auguri per la sua già affermata carriera di cantante e per la sua passione per la cucina italiana.

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