Ecco a voi l’intervista che Chef Fabrizio Baccini ci ha concesso direttamente dal Brasile:
Com’è nata la tua passione per la cucina?
La passione per la cucina me l’ha trasmessa mai madre fin da quando ero piccolo, lei era una grande cuoca e una persona molto appassionata di cucina.
Anche se ora non c’è più, penso spesso a lei quando preparo alcune delle sue migliori ricette, questo mi permette di ricordarla con allegria. Anche per questo motivo amo la cucina, riesce a rievocare e rendere vividi dei grandi momenti di gioia del passato, riuscendo ad emozionare chiunque.
Quando hai capito che avevi la possibilità concreta di trasformare la tua passione in una professione?
È successo quando ho conosciuto la vostra Accademia attraverso il web, in quel momento ho cominciato immediatamente a pensarci seriamente e dopo aver affrontato e concluso il percorso accademico ho ottenuto quella spinta e quel coraggio necessario per intraprendere questa professione seriamente.
Dopo il tuo diploma professionale quale è stato il tuo primo impiego? E che esperienza ne hai tratto?
Qualche mese dopo il diploma il mio primo impiego è stato come Capo partita dei secondi e carne alla griglia in una grande Steak House a Latina, la mia città natale. Esperienza che mi ha insegnato a lavorare in una brigata, il controllo sui tempi e la gestione della pressione che il servizio impone sui cuochi.
Come hai deciso che l’estero poteva essere il tuo futuro?
Da quando ho iniziato a frequentare il corso in Accademia, il mio pensiero così come il mio sogno è stato quello che un giorno avrei potuto lavorare all’estero. Prima di arrivare in Brasile, dove mi trovo ora; infatti, ho anche lavorato e vissuto a Londra e ho lavorato per la stagione invernale in Francia, al confine con L’Italia. Queste esperienze mi hanno dato molto sia come persona che come cuoco, perché mi hanno permesso di approcciarmi con dei costumi e delle culture differenti alla mie, dandomi la possibilità di ingrandire e migliorare continuamente il mio bagaglio di conoscenze e ricette.
Quali tipi di difficoltà hai dovuto superare e come hai fatto a farcela?
Le difficoltà in questo lavoro sono molteplici, le maggiori all’estero riguardano la lingua, la cultura e lo stile di vita decisamente differenti alle nostre. Il bello è che però alla fine ti arricchiscono in maniera esponenziale. Ci vuole però tanta passione, costanza e tantissima forza di volontà per superare queste difficoltà e poterne alla fine trarne vantaggio!
Quali sono i piani per il tuo futuro?
I miei piani sono, un giorno, poter aprire un piccolo ristorante di cucina italiana qui in Brasile, nazione di cui mi sono profondamente innamorato.
Quali suggerimenti ti sentiresti di dare agli studenti che vogliono intraprendere una carriera come la tua?
I consigli che darei è di avere tanta determinazione nel seguire la propria passione e i propri sogni, perché la vita del cuoco o dello chef è decisamente una esperienza dura, ma allo stesso tempo è ricca di soddisfazioni e gratificante. In bocca al lupo!