LA PASSIONE SI SCONTRA CON IL MONDO DEL LAVORO
Cresciuto in una casa dove il cibo è sempre stato una passione ed al centro della vita casalinga, Erik ha voluto rendere questa passione una vera e propria professione ed una carriera.
Una volta però scontratosi con il mondo ristorativo, ha dovuto, a sue spese, comprendere che tra l’ambiente casalingo e quello professionale sono presenti delle grosse differenze.
è per questo motivo che decise di intraprendere un percorso di studi come Cuoco Professionista, in modo da poter carpire tutti i segreti di quest’arte culinaria non solo dietro i fornelli.
Così si è iscritto al corso di Cuoco Professionista presso l’Accademia Italiana Chef.
Dopo un proficuo e produttivo percorso Accademico Erik ha svolto il suo stage presso un ottimo ristorante, e parole sue, è stato proprio questo percorso che più lo ha formato come Chef, come Professionista, come Imprenditore e soprattutto come Uomo.
Immerso nei lavori manuali come pelare patate e tritare cipolle ha carpito l’importanza di ogni singolo elemento di una buona brigata in cucina.
Completato lo stage Erik ha fatto esperienza in diversi locali, spadellando, rubando i segreti dei professionisti, sperimentando e pian piano migliorando sempre di più la qualità dei suoi piatti, basandosi totalmente sui feedback dei clienti.
Ecco a voi l’intervista che Erik ci ha concesso:
Come hai deciso che la Cucina poteva essere il tuo futuro?
Mi ritengo fortunato perché sono riuscito a realizzare il Mio sogno: ho aperto il mio Hotel e Ristorante “Il Faro di Goro”.
Questa struttura situata in una location spettacolare, unica nel suo genere, è per me un posto dove posso sentirmi libero di esprimere il mio talento culinario, inventando piatti speciali, impiattati e serviti in maniera semplice ma di grande effetto visivo.
D’altronde è vero quello che si dice sempre “il piatto si mangia prima con gli occhi.”
Quali tipi di difficoltà hai dovuto superare e come hai fatto a farcela?
Per aprire la mia attività ci sono state molte difficoltà, per primo problemi burocratici dovuti al fatto che il locale era immerso nel Parco del Delta del Po’.
A questo si è aggiunta tanta fatica e tanto impegno culinario per portare il ristorante ad un alto livello nei piatti e nel servizio, continuando a portare innovazione non dimenticando mai la tradizione.
Spesso gli orari e le ore di lavoro sono state proibitive, ma l’emozione che questo lavoro ti dona sono uniche, spingendoti a raggiungere traguardi sempre più grandi ed ambiziosi.
Quali sono i piani per il tuo futuro?
Non ti nego che voglio intraprendere un percorso di grande valore, che possa portare il locale ed il team a conseguire una Stella Michelin.
Per raggiungere questo obbiettivo punteremo su una cucina che si evolverà sempre di più nella qualità, unendo una cantina con vini pregiati e continuando il percorso di evoluzione che ho intrapreso ben 5 anni fa.
Quali suggerimenti ti sentiresti di dare agli studenti che vogliono intraprendere una carriera come la tua?
Guarda ho conosciuto tanti ragazzi e molti di questi, quando c’è stato da giocare duro, hanno mollato e si sono accontentati di cucine “piccole” dove la pressione era minore, poche responsabilità. Cucinare è un qualcosa di importante e come tale va affrontato. Ci vuole ambizione, dedizione e grande passione! La cucina ti darà indietro soddisfazioni enormi, come vedere il cliente soddisfatto farti i complimenti per un piatto per lui buonissimo. Quando realizzi che quel piatto sei stato proprio tu a crearlo e che tramite quell’esperienza gli hai donato un’emozione forte che non si dimenticherà facilmente, penserai che tutto questo non abbia prezzo e che ne sia valsa la pena.
Tenete duro e credete in voi stessi, nelle vostre abilità, lavorare bene dà sempre dei risultati, specialmente in questo settore.