LA SPENSIERATEZZA DI UN FIGLIO CHE RIVOLUZIONA LA VITA DEI GENITORI
Marta, vive a Cesano Maderno, un piccolo e tranquillo paese della verde Brianza a cavallo tra Milano-Monza-Como. È un architetto, ha 50 anni ed è mamma di un figlio di 20, Giorgio, da sempre appassionato di botanica.
Ecco cosa accadde nel 2017 alla loro famiglia dai ritmi rodati e cadenzati da anni: dopo il rientro di Giorgio da una lunga vacanza-studio-stage estiva in Australia, manifesta l’intenzione di voler aprire un’azienda agricola nell’Alto Lario del Lago di Como, ovviamente dopo aver terminato gli studi da giardiniere. Aggiunge che gli piacerebbe creare un filo diretto tra la sua produzione agricola ed un negozio-bistrot-serra-fioreria o simile dove fornire materia prima fresca-organica-locale. Stanca delle sempre meno gestibile burocrazia che circonda il mondo dell’edilizia a Marta si accende una lampadina: “e se lo aiutassi a realizzare il suo sogno? Che poi è anche il mio visto che ho sempre adorato cucinare”. Ne parla con Carlo, suo marito e da lì alla settimana successiva si ritrova sui banchi…ops…sulle piastre ad induzione dell’Accademia Italiana Chef di Milano. L’idea di un locale tutto loro sul lago di Como, un bistrot-pasticceria-fioreria aveva portato una ventata di freschezza, di novità, di voglia di fare nelle loro giornate impegnate ma annoiate. Così è partito il percorso verso la ristorazione professionale.
INIZIA L’AVVENTURA TRA I FORNELLI DELL’ACCADEMIA
All’Accademia Italiana Chef si iscrive quando non c’erano più posti disponibili, accogliendo un massimo di 20 allievi, lei era la 21°. A quel punto l’amministrazione colpita dalla sua determinazione le assicurò che si poteva collocare una postazione aggiuntiva in prossimità di quella dello Chef-insegnante Claudio Olivieri. E così fu.
Collocata in una classe molto eterogenea, della quale facevano parte ragazzi giovanissimi e altri un pochino meno, c’era chi necessitava del diploma da cuoco professionista nell’immediato per ottenere un lavoro nell’ambito della ristorazione professionale e chi era lì per passione o per mettersi alla prova.
Marta era molto motivata, cercava di carpire ogni minima informazione durante le lezioni didattiche e le successive prove pratiche. Ascoltava, prendeva appunti e al termine di ogni lezione cercava di replicare a casa quanto appreso. Questa sua voglia di imparare, unita agli inviti dello Chef Olivieri a praticare in ambito domestico, mostrandoli le foto più rappresentative delle preparazioni e riservandogli commenti costruttivi, hanno spronato l’aspirante chef a dare sempre il meglio di sé.
Terminate le lezioni, è passata allo studio del manuale per superare l’esame online dell’HACCP passaggio necessario per intraprendere la nuova avventura dello stage.
L’accademia metteva a disposizione il nominativo di alcuni ristoranti per lo stage, ma lei aveva già fatto la sua scelta per una realtà “brianzola” a gestione familiare: la “Locanda dell’Erbamatta” di Renate. Inizia questa avventura nella cucina professionale del locale nel dicembre 2017. Dopo la prima sera viene colpita dal panico più totale e dallo sconforto per via della richiesta di velocità, qualità, coordinazione e rispetto delle tempistiche. Ma a quel punto invece che abbattersi, Marta si rimbocca le maniche e di giorno in giorno acquisisce nuove tecniche, manualità e sicurezza.
Inizialmente addetta al taglio delle verdure e della frutta per la preparazione dei contorni e delle monoporzioni-dessert, col tempo, acquisendo dimestichezza con le tecniche e migliorando-velocizzandosi iniziano a delegarle mansioni sempre più impegnative. Era diventata parte integrante della brigata, si scherzava durante le preparazioni, l’ambiente era sereno e costruttivo e finalmente si sentiva all’altezza. Da quel momento in poi ogni giorno era un record di coperti, cosicché alla fine della sua prima esperienza nel mondo della ristorazione le è stato proposto di proseguire con un secondo step nella stessa struttura.
L’OPPORTUNITÀ ATTESA FINALMENTE SI PALESA
Un sabato pomeriggio di fine marzo era il suo giorno libero e stava passeggiando sul lungolago a Gravedona, in piacevole compagnia di Carlo e Giorgio. Si accorgono che stavano realizzando un locale-gelateria nell’ultima campata di una serra di orchidee, rivolta verso il lago. Esclamano: “Ma è il nostro sogno!”
Fanno due parole coi futuri gestori Laura e Michele, si ritrova lei con l’ingaggio della gestione degli stuzzichini di accompagnamento agli aperitivi e della tavola fredda, mentre Giorgio farà uno stage estivo extracurricolare presso la serra fiorita. Presi due piccioni con una fava!
Iniziano il 1° Aprile che tra l’altro era il giorno di Pasqua. Coda infinita di avventori per il gelato di merenda e una inaspettata bolgia di ragazzi per l’aperitivo nel tardo pomeriggio. Così nasce la collaborazione con i ragazzi delle Orchidee del Lario che prosegue tuttora. A quel punto si barcamena fino alla fine di maggio tra Erbamatta e Orchidee del Lario, salutando a fine stage gli amici della locanda per proseguire al lago. Qui le specialità offerte agli avventori sono alcune tipicamente local come la trota salmonata che compare nell’insalata, nel club sandwich o come piatto a se, e altri più consueti come vari altri tipi di club sandwich, primi piatti freddi, focacce e toast farciti, quiches e/o torte salate.
IL PREMIO ACCADEMICO CHE RIACCENDE LA PASSIONE
Proseguirà ancora per la stagione in essere la collaborazione con gli amici delle Orchidee del Lario anche se, dopo aver recentemente conseguito 100/100 all’esame dell’Accademia Italiana Chef con premio accademico, in Marta si è riaccesa l’intenzione di cercare il loro locale bistrot-pasticceria-fioreria sul lago di Como.
Marta ci saluta con queste parole: “Tra 15 anni mi vedo nel nostro locale a pianificare i menù e aiutare i ragazzi della brigata nelle preparazioni. A chi sogna un futuro come Chef voglio urlare di crederci perché lavorare in una cucina professionale è estremamente faticoso, impegnativo, necessita di pazienza, dedizione, passione, conoscenza, studio, grande umiltà, capacità organizzative, impegna nei giorni in cui tutti fanno festa, però da tantissime soddisfazioni. La più grande è coccolare e rendere felici i propri clienti. Buona fortuna a tutti, Marta, Giorgio e Carlo compresi!”