Ci sono storie che ci appassionano fortemente. Si tratta di storie intrise di passione, coraggio, determinazione e forza. Sono le storie dei nostri ex allievi che, dopo il conseguimento del Diploma, si sono buttati a capofitto nella cucina professionale, in tutte le sue sfaccettature e ne hanno fatto la propria strada. Sebbene questo percorso accomuni la maggior parte dei nostri allievi, ognuno di loro ha una storia diversa da raccontare. Quella di Teresa Basilei, diplomata del Corso di Cuoco Professionista, ci ha colpito. Teresa è un esempio di intelligenza e poliedricità. Dopo il diploma si è dedicata allo street food, al catering, fino a coronare un sogno: quello di avere un ristorante sul mare. Vi lasciamo alle sue parole e ai suoi consigli per chi decide di intraprendere la carriera ristorativa.
Come nasce la tua passione per la cucina?
La mia passione per la cucina era talmente radicata in me che neanche me ne ero accorta! Ho da sempre dato molta importanza al cibo, non solo come alimento, ma come vera e propria esperienza. Per me cucinare, e mangiare anche, è come andare al cinema o alla partita, una vera esperienza.
Cosa ti ha spinto ad iscriverti al Corso di Cuoco presso l’Accademia Italiana Chef?
Cercavo una Scuola che desse una preparazione a 360 gradi , con un percorso formativo che comprendesse la teoria e la pratica. Una cosa che mi è piaciuta da subito è il fatto che abbia postazioni di lavoro personali, ognuno con la propria attrezzatura personale. Sicuramente questo costituisce un forte valore aggiunto.
Dopo il conseguimento del Diploma di Cuoco Professionista hai deciso di dedicarti alla cucina street food Gourmet. Questa attività ti ha portato a partecipare a numerosi festivals ed eventi. Quali sono le caratteristiche, le competenze, le abilità e le attenzioni per fare questo tipo di lavoro?
Nel 2016 lo street food era in fortissima ascesa e io ero fortemente intenzionata a cogliere il momento. Lo street food permette di cucinare pietanze gourmet in formato “street” su un mezzo accattivante. Ho scorrazzato in lungo e in largo per l’Italia, da Bologna al Fuorisalone di Milano, dal Salone Nautico di Genova, a Modena. In questi eventi ogni trucker presentava una sua specialità, sempre rispettando canoni di originalità e qualità. L’organizzazione è fondamentale in quanto ci trovavamo a servire centinaia di persone insieme, le persone facevano file lunghissime solo per assaggiare i nostri salumi toscani o i nostri hamburger di chianina. Quindi se non avevi preparato adeguatamente la linea eri morto! Siamo diventati bravissimi a muoverci in uno spazio di un metro e mezzo per tre. Io la definisco una vera e propria “palestra”. Un’esperienza fortissima e meravigliosa, direi che è stata determinante per la mia crescita lavorativa.
Dal food truck alla riva del mare. Come hai deciso di acquistare un ristorante presso uno stabilimento balneare?
Dopo il truck, avevo voglia di crescere e fare qualcosa in più, con una clientela fissa e sul mio territorio. Siccome adoro il mare e l’estate ho pensato che un locale direttamente su uno stabilimento fosse la risposta perfetta.
Quali sono le peculiarità del ristorante?
Baccano on the beach è un piccolo locale su uno stabilimento storico di Marina di Pisa, che è molto più grande di quello che sembra. Prevalentemente siamo improntati sul pranzo dove serviamo diversi e svariati piatti freddi come insalate e carpacci fino a primi piatti gustose come le “caserecce alla trabaccolara”, piatti semplici, della tradizione, ma radicati nel nostro territorio. Io penso che anche le cose più semplici se ben cucinate e soprattutto ben impiattate abbiano una vera marcia in più. Molto spesso, specialmente nei locali sugli stabilimenti, non si da importanza né alla presentazione né alla materia prima, invece secondo me soprattutto questa è una coccola al cliente, che anche se è in costume e più di fretta rispetto a una cena apprezza e ama indugiare più a lungo a tavola.
Con questo tipo di locale ho l’occasione per essere a contatto con persone nella stagione più conviviale dell’anno, l’estate.
Ci sono degli insegnamenti appresi in Accademia che metti in pratica quotidianamente nel tuo lavoro?
Sicuramente in Accademia ho imparato la pratica e la gestualità di molte azioni che faccio quotidianamente sul lavoro.
Teresa nel futuro. Come ti vedi tra 10 anni?
Sempre in crescita e mai ferma, sicuramente andrò avanti nella mia crescita professionale, sotto tutti i punti di vista. Oltre che cucinare in prima persona mi piace anche insegnarla, quindi mi vedo impegnata anche su quel versante. Poi sono molto attenta ai cambiamenti e le inclinazioni della cucina intorno a me, quindi praticamente sono in evoluzione continua anche io!
Ci sono dei consigli che vorresti dare a chi vuole intraprendere una carriera nel settore ristorativo?
Sicuramente questo settore come amo dire io “ti vuole vedere in faccia”, nel senso che la ristorazione assorbe quasi tutte le nostre energie e il nostro tempo, ma in cambio da tantissimo. Se, chi ci si immerge, se si ha voglia di investire tempo e energia, questo meraviglioso settore offre moltissima soddisfazione in cambio. Sconsiglio fortemente di guardare gli show di cucina in tv, la vera cucina è fatta in cucina e non in tv, ci vuole tanto sacrificio e impegno, ci saranno dei momenti duri anzi durissimi. Ma sono passaggi formativi indispensabili. Si tratta di un lavoro che si costruisce dalle basi, sennò invece di successi, si avranno solo fallimenti.